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La provincia di Palermo, uno spettacolare percorso tra Monreale e Cefalù

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Nella provincia di Palermo, a otto chilometri dalla città, nella cittadina di Monreale, c’è la Cattedrale di Santa Maria Nuova. Costruita nel 1174, è famosa per i ricchi mosaici bizantini, tra cui il Cristo Pantocratore nell’abside, che è diventato il simbolo della cattedrale. L’obiettivo di Guglielmo II d’Altavilla, re di Sicilia dal 1166 al 1189, era quello di realizzare un complesso artistico senza precedenti: i mosaici dovevano mostrare la magnificenza raggiunta dai normanni. Un obiettivo pienamente centrato: ancora oggi, entrare nella cattedrale monrealese, non può che sbalordire il visitatore. Patrimonio dell’Unesco, la Cattedrale di Monreale è un capolavoro assoluto ed è uno dei monumenti più apprezzati dai turisti in Italia.

La provincia di Palermo, oltre alla succitata Monreale, raccoglie altre gemme da scoprire. Su tutte Cefalù uno dei Borghi più belli d’Italia. Ai piedi di un promontorio roccioso, tra le maggiori località balneari di tutta la Sicilia, Cefalù coniuga la bellezza naturalistica alla ricchezza artistica come pochi posti al mondo. Il paese sembra abbracciare il mare e il mare sembra entrare fin dentro il paese. Il percorso all’interno del centro, vi farà visitare il Lavatoio medioevale, che si trova davanti al rinascimentale Palazzo Martino, e, attraversando le tipiche botteghe e una moltitudine di locali, vi porterà fino al Duomo, Patrimonio dell’Unesco nell’ambito dell’itinerario Arabo – Normanno di Palermo. Voluto da Ruggero II, aveva un duplice scopo: oltre al culto religioso, infatti, il suo carattere di fortezza che dominava tutto il paese ne faceva un luogo di difesa strategico. Bellissima la croce lignea, una delle poche ancora conservate dipinte nel verso e nel recto, realizzata da Guglielmo da Pesaro. Nel Museo Mandralisca troverete resti archeologici, una collezione naturalistica e una pinacoteca che conserva, tra le altre opere, il Ritratto di ignoto marinaio di Antonello da Messina.

Vicino al paese di Termini Imerese, uno dei maggiori centri dell’isola, ci sono le rovine di Himera, tra le più importanti colonie greche in Sicilia. A Solunto, invece, potrete trovare resti punici e, soprattutto, le rovine dell’antica città greca, con le strade dell’antico centro ben visibili, i resti del Ginnasio e quelli della cosiddetta Casa di Leda.

Chi viaggia nella provincia palermitana non può lasciarsi sfuggire Bagheria, soprannominata La Città delle Ville per i suoi edifici in stile barocco, tra cui spiccano Palazzo Butera-Branciforti, Villa Valguarnera, Villa Palagonia, Palazzo Cutò e Villa Cattolica, sede del museo dedicato al pittore Renato Guttuso.

Per chi ama i castelli medievali, quelli di Caccamo e di Carini sono tra i più belli della zona, con il secondo che vi affascinerà anche per la tragica vicenda della baronessa di Carini e la sua leggenda.

Chi, invece, vuole una vacanza al mare, oltre che tutta la parte costiera con le grandi spiagge da Isola delle Femmine a Capaci, può andare a Terrasini e alla spiaggia di Magaggiari a Cinisi.

Chi vuole mangiare uno dei cannoli più buoni al mondo, dovrebbe fare un salto a Piana degli Albanesi, il più grande centro arbëreshë siciliano. Le vostre papille gustative ringrazieranno, un po’ meno la vostra bilancia. Ma tornare dalla Sicilia senza aver preso qualche chilo è probabilmente impossibile.  

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Articolo tratto dalla guida Agriturismo e turismo rurale 2019/2020.