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Caltanissetta e i suoi tesori

Caltanissetta

Posizionata nell’entroterra siciliano, in uno dei luoghi più sicuri dell’isola per le antiche popolazioni, protette dagli attacchi dei popoli che giungevano via mare, la città di Caltanissetta è ricca di chiese da visitare, soprattutto nel centro storico e nella zona del Castello di Pietrarossa.

Il centro storico si sviluppa intorno a piazza Garibaldi, dove si trovano la Cattedrale dedicata a SS. Maria la Nova, la Fontana del Trirone, simbolo della città, il Palazzo del Municipio e la chiesa di San Sebastiano.

La Cattedrale, che con i suoi due campanili e la cupola domina tutta la piazza, è nota soprattutto per i magnifici affreschi del pittore fiammingo Guglielmo Borremans, che lavorò nella città nissena nel 1720, che ornano l’intera navata centrale.

Di fronte alla Cattedrale sorge la chiesa di San Sebastiano. Più volte ridimensionata per lasciare spazio alla piazza, ha una caratteristica peculiare: la sua facciata è abbellita da colonne appartenenti a tutti i tre ordini classici. Nella parte superiore ci sono le corinzie, nella parte inferiore le doriche, al centro le ioniche.

Tra le due chiese, al centro della piazza, c’è la Fontana del Tritone, un gruppo bronzeo raffigurante un tritone che tenta di domare un cavallo marino mentre combatte con due mostri provenienti dagli abissi. La fontana in versione stilizzata è diventata nel tempo il simbolo della città.

In un’altura si possono invece trovare i resti del Castello di Pietrarossa. Distrutto da una forte scossa di terremoto nel 1597, restano in piedi solo i resti di due torri. Secondo gli studi dovrebbe essere stato costruito su precedenti insediamenti dei sicani nel IX secolo d.C., e fu un punto di difesa strategico per tutta la città per secoli, tanto che all’interno vi fu collocata la tomba della nipote di Re Ruggero il Normanno, la regina Adelasia.

Ai piedi dei ruderi del castello due sorgono due importanti edifici: il cimitero monumentale degli Angeli, e la chiesa normanna di Santa Maria degli Angeli, detta la Vetere (dal latino, l’antica). Si tratta della seconda chiesa cristiana edificata a Caltanissetta e presenta un archivolto a sesto acuto nella porta maggiore, quella occidentale, che è adornata con particolari fregi in arenaria.

La chiesa più antica è però l’Abbazia di Santo Spirito: fu edificata su quella che era una fortezza araba, tanto che è ancora presente una torre di avvistamento, che fu a sua volta probabilmente edificata su un edificio di culto bizantino.

Non mancano i parchi archeologici, con gli scavi di Sabucina e di Gibil Gabib, sede quest’ultima di insediamenti preistorici indigeni e di età greca.

La presenza del primo Istituto minerario d’Italia e del Museo mineralogico sono una testimonianza dell’importanza che l’estrazione dello zolfo ha avuto per anni nell’economia della città.

Non mancano i piatti tipici: le muffulette farcite con cipolla e acciughe, il maccu, particolare zuppa della zona, e l’Mbriulata, focaccia di pasta ripiena di salsiccia, olive nere, cipolla, pecorino grattugiato e olio, classico piatto dello street food che in Sicilia trova, in ogni angolo, una particolare testimonianza.

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Articolo tratto dalla guida Agriturismo e turismo rurale 2019/2020.
Foto di Insider93 di Wikipedia in italiano, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=43831949