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Alla scoperta di Agrigento, definita dal poeta Pindaro “la più bella città dei mortali”

Agrigento Valle dei Templi Albe nel Parco

Fondata nel 580 a.C. dai greci con il nome di Akragas, Agrigento, detta anche la Città dei templi, è oggi un’ambita meta turistica, famosa in tutto il mondo per la Valle dei Templi, patrimonio del’UNESCO dal 1997.

Con i suoi 1300 ettari di estensione la Valle dei Templi è il sito archeologico più grande al mondo e anche uno de meglio conservati,con i suoi dodici templi in stile dorico, tre santuari, le necropoli, l’Agorà inferiore e superiore, un Olympeion, un Bouleuterion, un teatro greco di recente scoperta e i telamoni (sculture lunghe oltre sette metri).

Potremmo scrivere pagine del Tempio della Concordia, di quello di Giunone, di Eracle, di Zeus Olimpo, ma anche della tomba di Terone, dal santuario scavato nella collina sotto il Tempio di Demetra e di tutto quello che è possibile trovare all’interno del sito archeologico… ma sarebbe un inutile elenco di opere che devono essere viste dal vivo per essere davvero apprezzate. La Valle dei Templi è la Disneyland degli amanti della storia: percorrere le vie sacre che uniscono i resti delle costruzioni greche ha il potere di catapultare il turista in una dimensione parallela, in un’epoca passata. Si respira la storia a pieni polmoni.

Il museo archeologico, ovviamente, è ricco di elementi provenienti dalla Valle dei Templi, compreso Il Telamone dell’Olympeion ricostruito nella parete di fondo della Sala VI, proveniente dal Tempio di Zeus, del quale si trova anche un plastico con l’ipotesi di come doveva essere all’epoca del suo massimo splendore.  

Ma Agrigento ha molto altro da offrire oltre la Valle dei Templi, a partire dal suo centro storico. Se la cattedrale di San Gerlando è una combinazioni di più stili, dal normanno al gotico, fino al rinascimentale e al barocco, è proprio quest’ultimo a dominare nel centro cittadino. In stile barocco è la facciata della Basilica dell’Immacolata così come le decorazioni all’interno del Santuario di San Calogero.

Menzione a parte merita la Basilica di Santa Maria dei Greci: costruita sui resti di un tempio dorico, grazie al pavimento in vetro è possibile guardare le fondamenta del tempio.

Non mancano motivi di interesse naturalistici. Per gli amanti del mare c’è la spiaggia di San Leone, che sorge vicinissimo alla Valle dei Templi. A febbraio poi, si può godere la vista dei mandorli fioriti. Un evento festeggiato con la Sagra del Mandorlo in Fiore, cui è unito il Festival Internazionale del Folklore, momento di unione e fratellanza tra i popoli.

Non mancano gli spunti culinari, soprattutto i dolci: dal croccante di mandorle o di pistacchio al cous cous dolce, non mancano le specialità che sapranno conquistare il vostro palato.

Agrigento è anche la città di nascita di uno dei più grandi scrittori italiani: Luigi Pirandello, Premio Nobel per la letteratura nel 1934. A Porto Empedocle, un tempo frazione agrigentina oggi comune a sé, si può visitare la casa dell’artista. Nello stesso paese è nato uno degli scrittori più apprezzati degli ultimi decenni: Andrea Camilleri.

Se è l’aria di cultura e di storia che si respira ad aver concentrato nello stesso luogo scrittori di tale levatura non è dato a sapersi: certo è che già nell’antichità, il poeta Pindaro aveva definito Akragas “la più bella delle città dei mortali”. E da quello che ancora oggi riusciamo a vedere non abbiamo dubbi che fosse così.

Scoprite di più su questa splendida città nel sito internet del Comune di Agrigento.
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Articolo tratto dalla guida Agriturismo e turismo rurale 2019/2020.
Foto Pixabay.